Lunedì 22 Aprile 2013, ore 21,15 – “ANNA CAPPELLI” uno studio / con Maria Paiato

Posted on 22/04/2013 by Staff_Albero

“ANNA CAPPELLI” uno studiocon MARIA PAIATO”
Lunedì 22 Aprile 2013 – ore 21,15

di Annibale Ruccello
Regia / Pierpaolo Sepe
Scene / Francesco Ghisu
Costumi / Gianluca Falaschi
Luci / Carmine Pierri
Trucco / Vincenzo Cucchiarauno Studio
Foto di scena / Pepe Russo
Aiuto regia / Sandra Conti
Produzione / Fondazione Salerno Contemporanea  – Teatro stabile d’innovazione

“Anna Cappelli”, con Maria Paiato diretta da Pierpaolo Sepe, è la storia di una persona comune, osservata mentre scivola nella follia fino a farsi “mostro”, ma che Annibale Ruccello (geniale drammaturgo scomparso a soli trent’anni a metà degli anni Ottanta) colma di pietà: la pietà per i deboli,
i traditi, i pazzi, i disperati, gli emarginati.

Per questo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Salerno Contemporanea, Pierpaolo Sepe ha vinto
il Premio Marte Award 2012 per la regia.

“Maria ed io abbiamo deciso di continuare a studiare le possibilità di messa in scena del monologo.
Dopo il lavoro su Erodiade di Giovanni Testori, abbiamo pensato di affrontare Anna Cappelli di Annibale Ruccello. Il testo è insidioso e pieno di trabocchetti. La mostruosa e depravata sottocultura piccolo-borghese invade ogni respiro del dramma, incarnandosi in una donnina in apparenza docile e insignificante. L’intelligenza dell’autore sta nel nascondere, dietro la follia della normalità, un processo culturale drammatico che ha vissuto il nostro paese: la protagonista del dramma porta in sé la miseria degli anni in cui divenne importante avere piuttosto che essere. Il principio del possesso, che ancora guida le nostre vite, si affermò ingoiando tradizioni culturali nobili e preziose. Fu in quegli anni che Pasolini urlò il  dolore di chi avvertiva il pericolo che la sua stessa opera potesse perdere forza poetica e politica a causa di una dispersione drammatica di senso e di una tentazione di immoralità capitalistica. Fu in quegli anni che perdemmo l’onore. Fu in quegli anni che nacquero i cannibali, i padri della cultura odierna”.

Pierpaolo Sepe