FIORE DI CACTUS

Posted on 12/01/2015 by Staff_Albero

“Fiore di cactus” è una divertente commedia scritta da Pierre Barillet e Jean Pierre Gredy nel 1964. Ha debuttato a Parigi lo stesso anno al Théatre de Bouffes-Parisien e da allora è stato un susseguirsi di successi in tutto il mondo, culminati con tre anni di repliche ininterrotte a Broadway con una memorabile interpretazione di Lauren Bacall.


Significativa la recensione di Jean-Jaques Gautier pubblicata al debutto sul “Le Figaro”: “FIORE DI CACTUS è un eccellente vaudeville meravigliosamente confezionato, allegramente avvincente, con situazioni floride e con scene pregne di risorse comiche, intessute da pretesti per ridere e per applaudire.”
Divertente senza scadere mai nel ridicolo o nel banale, con i suoi divertenti incastri di equivoci e sotterfugi mossi da una galleria di personaggi sapientemente caratterizzati, è ormai considerato un classico del teatro leggero.
Anche in Italia la commedia ha conosciuto ottimi successi con numerose messinscene, tra le quali spicca quella della coppia Valeria Valeri – Alberto Lupo del 1970.
Ma la realizzazione più nota è stata senza dubbio la trasposizione cinematografica del 1969 con Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn, per la regia di Gene Saks, che valse alla giovane Hawn il premio Oscar.
Note di regia
Il Ramaiolo in scena, si è avvicinato a questo lavoro con l’intento di realizzare un allestimento caratterizzato da semplicità, brio ed eleganza.
Si è scelto di mantenere l’originale location parigina, spostando di poco l’ambientazione ai primi anni ’70, in quanto si è ritenuto che quel periodo “di confine”, ben si prestasse a sottolineare uno dei temi che animano la vicenda: i rapporti tra la generazione dei quarantenni “matusa” e quella dei ventenni emancipati.
Si è perciò cercato di ricreare le atmosfere di quel periodo, attraverso un’attenta ricerca dei brani musicali d’epoca (da classici di Brel, Piaf e Aznavour, all’allora moderna e trasgressiva “Je t’aime moi non plus”), l’oggettistica, la realizzazione dei costumi e una scenografia semplice e funzionale a rendere con efficacia il rapido susseguirsi delle diverse ambientazioni (lo studio dell’affermato dentista, la piccola mansarda della giovane Tony, il negozio di dischi presso cui lavora, il night dove volenti o nolenti tutti i personaggi finiscono per incontrarsi).
Per ciò che concerne la recitazione, particolare attenzione, è stata posta, come è ormai abitudine consolidata della Compagnia, alla ricerca dei giusti ritmi per mantenere costante il coinvolgimento dello spettatore, cercando di armonizzare al meglio i tempi più adeguati alle diverse situazioni (comiche, sentimentali e romantiche) che il testo offre.
Un intenso lavoro è stato inoltre svolto con gli attori sui personaggi, sia con quelli principali, attraverso un’approfondita analisi, comprensione e ricerca delle motivazioni, che con quelli minori, cercando di far emergere la loro comicità in modo funzionale allo svolgersi della trama, senza scadere al ruolo di macchietta fine a se stessa.
Riconoscimenti
Dopo il debutto al Teatro Cavour di Imperia la commedia è stata rappresentata al Salvini di Pieve di Teco, Ceriale, Piacenza, Castelfranco (PI), riscuotendo calorosi successi e ottenendo premi come miglior spettacolo e miglior attrice protagonista alla rassegna “In scena” e miglior scenografia alla XX edizione del concorso “Vetrina del teatro amatoriale”. Prossimi appuntamenti a Orbassano e Varazze.